Quando si portano i bambini dal dentista, l’idea di effettuare un’anestesia può spaventare sia i bimbi che i genitori. Purtroppo, in alcuni casi è necessario per far sì che il piccolo paziente non provi dolore e non si muova eccessivamente. Basta pensare a problematiche come carie multiple, infiammazioni estese o ascessi, per rendersi conto che la sedazione cosciente spesso è l’unica alternativa.
Si tratta di portare il paziente in uno stato in cui è insensibile a tutto ciò che provoca stress, ma in grado di rispondere alle domande dello specialista ed eseguire semplici ordini. Solitamente, la sedazione cosciente si ottiene con la somministrazione di un gas anestetico e ossigeno attraverso una mascherina. È la tecnica migliore per i bambini più piccoli, perché innocua e totalmente indolore.
È sempre necessario usare un’anestesia?
L’anestesia del dentista per i bambini permette al bambino di riuscire a stare più tempo fermo e con la bocca aperta senza sentire fastidio, oltre a diminuire i dolori ed eliminare la paura e l’ansia prima dell’operazione. Inoltre, agevola moltissimo il lavoro del dentista pediatrico, che riesce a operare in modo più tranquillo e veloce.
L’anestesia dentale nel bambino non è sempre necessaria, ma ci sono casi in cui non se ne può fare a meno. Oltre alle situazioni in cui ci si trova davanti a un problema che potrebbe essere doloroso da risolvere senza anestesia, la sedazione cosciente è molto consigliata quando si hanno pazienti che non collaborano, ma soprattutto quando ci si trova di fronte a casi di disabilità, autismo, epilessia, asma, ipertensione e via dicendo.
Nonostante l’anestesia dei bambini dal dentista non li metta minimamente a rischio, prima dell’intervento è obbligatorio un consulto con uno specialista in anestesia e rianimazione, che sa valutare al meglio ogni singolo caso.
Tipi di anestesie che usano i dentisti per bambini
Oltre all’utilizzo di gas anestetici somministrati attraverso una mascherina, esistono molte altre tipologie di anestesie dentali per bambini. Per esempio, l’anestesia di contatto, ideale per interventi semplici: consiste nell’applicazione di pomate anestetiche e spray topici per limitare il fastidio. Oppure la più diffusa e applicata, l’anestesia plessica, che si pratica con una piccola iniezione nella mucosa in prossimità dell’attaccatura del dente: in questo modo si riesce a raggiungere un plesso nervoso, e l’anestesia si estende velocemente a tutte le innervazioni che partono da quel punto.
La preoccupazione maggiore rimane senza dubbio quella della siringa, strumento temuto e odiato dai bambini (ma anche da tanti adulti!). Per questo motivo è consigliabile utilizzare una siringa corta e dall’aspetto simpatico, per esempio colorata o con forme particolari, utilizzando aghi il più sottili possibile.
In ogni caso, è sempre importantissimo operare con lentezza e tranquillità, continuando a dialogare con il bambino. Un dentista pediatrico esperto sa sicuramente come muoversi in situazioni come questa, e ha a disposizione i giusti strumenti da utilizzare.