Gli occhi aprono ai bambini una finestra sul mondo.

La visione è il risultato di un insieme di abilità che permettono al bambino di interpretare e comprendere l’informazione che gli giunge attraverso gli occhi. La loro visione si affina, nel corso della crescita, in relazione alla qualità visiva di cui sono in possesso e il loro sistema visivo è assai flessibile fino ai 7-8 anni di vita, in quello che è definito il “periodo sensibile”.

LA VISIONE

La visione  svolge un ruolo primario nello sviluppo senso-motorio, nella relazione con l’ambiente e nella crescita sociale e culturale dei bambini. Quando una condizione non permette al bambino di vedere  in modo coordinato con entrambi gli occhi (come, per esempio, uno strabismo) oppure in modo nitido (come, per esempio, un errore refrattivo), si determinano difficoltà percettive, motorie e posturali (Ruggeri, Ciriello, 2005).

L’ortottista, quando necessario, fornisce i mezzi ottici (occhiali da vista, lenti a contatto e visual training) necessari per ripristinare e consolidare rapidamente la visione nitida e singola, mettendo il bambino in condizione di svolgere in modo efficiente e confortevole le attività visuo-percettive e visuo-motorie che l’ambiente richiede.

LA LETTURA

La lettura è un’abilità complessa alla quale si accede attraverso un apprendimento che avviene prevalentemente nell’ambito scolastico e domestico. Il bambino impara a leggere acquisendo una specifica capacità tecnica che gli permette di identificare correttamente le lettere e le parole.

Per poter leggere il bambino deve possedere alcune condizioni minime di base: i prerequisiti alla lettura, tra i quali le abilità oculomotorie rivestono un ruolo specifico e fondamentale poiché possono significativamente interferire con lo sviluppo delle capacità di lettura del bambino ed è per questo motivo che il professionista, nell’ambito di un’analisi visiva completa, deve sempre valutarne l’adeguatezza.

IL VISUAL TRAINING

Il visual training è una ginnastica oculare dolce che aiuta il bambino a sviluppare adeguate abilità visive come inseguire con gli occhi, mantenere la fissazione, esplorare lo spazio, percepire l’ambiente periferico e, soprattutto, guida nell’utilizzo di queste abilità nelle attività della vita quotidiana.

ll Visual Training è una branca dell’ortottica che è utilizzata con successo nei principali disturbi associati alla visione quali: mal di testa, astenopia ( condizione di debolezza degli occhi, un disturbo visivo dovuto spesso all’eccessivo sforzo della vista), deficit di convergenza, diplopia, fusione, occhio pigro, deficit accomodativi, alterazioni posturali, miopia, ipermetropia, presbiopia, astigmatismo, stress visivo, dislessia e difficoltà di apprendimento di origine visiva.

Leggere, scrivere ma anche giocare, correre, saltare richiedono una integrazione tra le abilità visive e le competenze motorie e cognitive del bambino. Per questo motivo le tecniche di visual training non sono limitate ad una stimolazione del solo occhio ma richiedono sempre un coinvolgimento di altre funzioni. (Pregliasco 2005)

  • E’ compito del rieducatore quello di riportare in equilibrio il sistema visivo del paziente individuando i suoi punti di debolezza. Solo lavorando sull’insieme delle funzioni e con la collaborazione dei vari specialisti quali: oculista, ortottista, ortottista, posturologo, odontoiatra, ortodontista, logopedista e osteopata si ottengono risultati  stabili nel tempo.

La visione binoculare è una funzione armoniosa che nasce dall’integrazione di processi sensoriali e motori. Il presupposto per la fusione sensoriale è che gli assi visivi siano diretti e mantenuti sul punto di fissazione; tale processo di coordinazione è detto fusione motoria (Von Noorden,1985).

Rispetto alla visione monoculare, quella binoculare produce una serie di vantaggi quali la stereopsi, un incremento di campo visivo, un leggero aumento dell’acuità visiva e un sensibile incremento della sensibilità al contrasto. In un compito di lettura la prestazione binoculare è migliore di quella monoculare. Per i bambini che imparano a leggere, è di fondamentale importanza avere una visione binoculare efficiente.

Gli aspetti caratteristici della visione binoculare, sia normale che patologica, sono la convergenza, l’accomodazione, le forie e le riserve fusionali, lo strabismo, la soppressione, la stereopsi, la disparità di fissazione e la dominanza oculare.

La convergenza è il movimento degli occhi  che avviene durante la fissazione di un punto ravvicinato. Gli occhi possono convergere mantenendo la fissazione su di uno stimolo  che progressivamente si avvicina al viso fino ad una distanza minima oltre la quale è impossibile mantenere la visione binoculare e solo un occhio continua a fissare mentre l’altro diverge. Tale punto è indicato come punto prossimo di convergenza in genere associato al punto di recupero che è il punto in cui riallontanando lo stimolo il soggetto ritrova la fissazione binoculare.

È facilmente intuibile quanto sia importante per un bambino avere una buona convergenza che aumenti le performance di lettura.

L’accomodazione è la funzione che consente all’occhio di aumentare il suo potere diottrico riuscendo a focalizzare sulla retina oggetti vicini che risulterebbero altrimenti fuori fuoco.

Le forie o eteroforie sono deviazioni degli occhi non manifeste, compensate cioè dal sistema fusionale motorio. Le riserve fusionali sono l’ampiezza (in convergenza, in divergenza e in verticale) della fusione motoria.

Lo strabismo (dal greco “guardare obliquamente”), o eterotropia, è una condizione di deviazione manifesta degli assi visivi dei due occhi. Ciò comporta una una stimolazione di punti retinici non corrispondenti che porta diplopia, ma anche una  condizione di confusione da rivalità per via della stimolazione da parte di oggetti diversi di punti retinici corrispondenti. Se lo strabismo insorge in giovane età, la diplopia e la confusione sono eliminati grazie ad un meccanismo chiamato soppressione.

La soppressione è il meccanismo inibitorio di tipo adattivo attraverso il quale, una delle due afferenze visive, o una delle zone del campo visivo che riceve afferenza da un occhio, viene eliminata dalla percezione cosciente, con lo scopo di evitare una condizione di confusione e diplopia (Von Noorde,1985; Griffin e Grisham,2002).

La stereopsi è la capacità sensoriale binoculare di percepire la profondità.

La disparità di fissazione consiste in un leggero errore della fissazione binoculare, errore che non eccede l’area di Panum e che quindi non genera diplopia (Rossetti,1992).

La superiorità funzionale di un occhio sull’altro è detta dominanza oculare.