Quando si lavora con piccoli pazienti è fondamentale avere un corretto approccio per non creare inutili paure, spesso infatti la paura del dentista dell’adulto deriva da brutte esperienze avute in età infantile.
Compito fondamentale di un pedodontista, cioè di un dentista specializzato nella cura dei denti dei bambini, è sicuramente fornire le cure di cui il paziente ha bisogno ma ancora di più creare persone che non avranno paura del dentista. Per curare un bambino è necessario mettersi in sintonia con le sue problematiche e le sue fantasie, non sempre però un corretto approccio psicologico è sufficiente per assicurarsi la collaborazione del piccolo paziente e per questo ci viene in aiuto la sedazione cosciente con protossido d’azoto. Questa tecnica permette di educare progressivamente il paziente a un buon rapporto con l’odontoiatria.

La sedazione cosciente inalatoria, o tecnica di Langa, è una tecnica messa a punto dal dott. Henry Langa un dentista di New York laureato in odontoiatria, tecnica non anestesiologica ma di ansiolisi che consiste nel somministrare una miscela di ossigeno e protossido d’azoto detto anche “gas esilarante”.

È fondamentale usare le apparecchiature per specifico uso odontoiatrico con blocchi di sicurezza che permettono di avere sempre il paziente iperossigenato ma allo stesso tempo consentono di regolare in che percentuale miscelare i gas. Queste apparecchiature, proprio per i blocchi di sicurezza non eliminabili dall’utilizzatore, hanno permesso che moltissimi dentisti nel mondo abbiano usato per decenni questa tecnica senza nessun incidente.

Il paziente sedato è sveglio e cosciente, i riflessi di tosse e deglutizione sono mantenuti, ma prova un piacevole senso di relax ed è meno concentrato su quello che gli si sta facendo. Con la sedazione inoltre è ridotto il riflesso palatale, è quindi molto utile in quei pazienti che soffrono per la presa delle impronte.

Altri vantaggi della sedazione inalatoria sono la rapidità di induzione e il completo recupero funzionale immediatamente dopo la fine del trattamento. Non si conoscono casi di allergia, il protossido non viene metabolizzato ma eliminato con la respirazione.